La semina dell’ amore

Ogni anno Irma seminava l’amore

Ma non aveva neanche un orto da amare 

Prendeva dal suo cuore piccole quantità e

con lieve gesto della mano spargeva

nell’aria i suoi semi d’amore.

 Il tempo correva via, e i suoi anni finirono

Un triste giorno, alla sua porta, bussò la morte.

Sono pronta: disse Irma. Solo un momento, per favore.

Chiamò a sé una rondinella e mentre la baciava, le fece dono

dell’ ultimo seme rimasto.

Buon viaggio piccola, ovunque tu vada porta con te

questo pezzetto di me

Ombreflessuose

Solo un sax – Racconto bonsai

 Jimmy  arrivò con l’ultima corriera

 della sera. Non aveva bagagli, ma

 solo un sax  sotto il braccio.

Un lungo sguardo ad una finestra chiusa

 e si portò verso il centro della piazza

Guardò in alto e vide una bella luna celarsi

dietro una  stramba nuvola. La chiamò, e lei

scese accanto a lui. Portò il sax verso la bocca

 e intonò le prime note di  “Only You”            

“Only you can make this world seem right 

Solo tu puoi far sembrare giusto questo mondo 

  Only you can make the darkness bright              

  Solo tu puoi  rendere  chiara l’ oscurità 

      Only you, and you alone                                        

          Solo tu, e tu soltanto ” 

La luna  commossa si rifugiò in un

tenero pianto

    -Ombreflessuose-  

Seminava l’amore – racconto bonsai

  Ogni anno Irma seminava l’amore

senza avere neanche un orto da amare

Attingeva dal suo cuore piccole quantità

e con lieve gesto della mano spargeva

nell’aria il suo amore. Il tempo correva via

assieme ai suoi anni e un triste giorno,

alla sua porta, bussò la morte. Sono pronta,

disse Irma, dammi solo un momento…

Chiamò a sé una rondinella che si riposava

sul balcone e mentre la baciava con tenerezza

 le fece dono del suo ultimo seme…

Buon viaggio piccola amica, ovunque tu

vada, porta con te anche questo pezzetto

di  me

                -Ombreflessuose-

La nipote del destino – Racconto bonsai

Una mattina di un tempo che

non so, il destino si svegliò cupo

e turbato. Non lontano dalla sua

 casa viveva  Annina, nata  per

 sbaglio un giorno d’ aprile da un

attimo di sciagurata  ebbrezza di

suo figlio: il Caso. Né gioia, né amore,

e neanche bellezza aveva ricevuto in dote

 la poveretta.

Ah! Maledetto destino, disse quel giorno

Annina. Ovunque tu sia, possa il mio pianto

 opprimere eternamente il  tuo cuore. 

Il destino commosso la carezzò a lungo,

cancellò il suo nome, e la chiamò: Fortunata

             – Ombreflessuose-